Expo: 1/540 sec, f/2,6 ISO 50 – Focal: 4mm
Se percorrete Via Prenestina per uscire da Roma, al civico 913 vi imbatterete in questa bellissimo murales.
La foto probabilmente non rende giustizia all’opera, che occupa uno spazio di 20 metri per 8! Ma perché proprio al civico 913? Beh, una volta li c’era una fabbrica di salumi (Fiorucci), ma nel 2009 questo spazio dismesso è stato occupato e nasce così Metropoliz, la città meticcia. Ed è proprio a Metropoliz che nel 2012 nasce il MAAM Museo dell’Altro e dell’Altrove, da un’idea di Giorgio de Finis (antropologo e agitatore culturale). Il murales è opera di Eduardo Kobra, 38 anni, brasiliano di San Paolo. Kobra, è un artista che si muove negli spazi urbani: dalle favelas (a Rio ha dipinto l’intero Complexo do Alemao) ai muri delle metropoli, da Los Angeles a Miami. Al Maam, Kobra ha voluto lasciare la sua idea di pace. “In tutti i contesti difficili con i quali mi sono confrontato mi sono accorto che la sofferenza, la miseria, come del resto il benessere, si portano sempre dietro un carico di violenza… La soluzione? Penso che non ci si possa aspettare nulla dai grandi sistemi, dai governi, ma che in situazioni così estreme sia il più forte a dovere aiutare il più debole”. La ragazza ritratta nel murales è la giovane studentessa pakistana Malala Yousafzai, famosa per il suo impegno per l’affermazione dei diritti civili e per il diritto all’istruzione (diritto negato alle donne dai talebani). P.S. Kobra è stato scelto da Hillary Clinton per la campagna per le prossime Presidenziali americane. |
If you walk down Via Prenestina, to leave Rome, at number 913 you’ll come across this beautiful mural.
The photo probably does not do justice to the work, which occupies an area of 20 meters by 8. (But) Why at number 913? Well, once there was a sausage factory (Fiorucci), but in 2009 this abandoned space was occupied and thus was born Metropoliz, the mestizo city. And it was at Metropoliz that, in 2012, was founded the MAAM Museo dell’Altro e dell’Altrove (Museum of the Other and the Elsewhere), from an idea by Giorgio de Finis (anthropologist and cultural agitator). The mural is the work of Eduardo Kobra, 38, Brazilian from Sao Paulo. Kobra is an artist who moves into urban spaces: from the favelas (in Rio has painted the entire Complexo do Alemao) to the walls of cities, from Los Angeles to Miami. At Maam, Kobra wanted to leave his idea of peace. “In all difficult situations with which I was confronted, I realized that the suffering, misery, like the rest of the club, you always bring back a load of violence … The solution? I do not think we can expect anything from large systems, by governments, but that in such extreme situations is as strong a duty to help the weak.” The girl portrayed in the mural is the young Pakistani student Malala Yousafzai, famous for her commitment to the affirmation of civil rights and the right to education (right denied to women by the Taliban). P.S. Kobra was chosen by Hillary Clinton’s campaign for the upcoming American presidential elections. |
It is haunting, and a great choice for the subject of the mural. I have great respect for Malala.
I like it. It seems welcoming.
Indeed hauntingly beautiful. And distinctive. Thanks for contributing to this week's Monday Mural.
Nice beautiful colored portret. I like it.